martedì 30 settembre 2008

Il Pd attacca il Governo, ma sbaglia mira



di Antonio Maglietta – 30 settembre
maglietta@ragionpolitica.it

Lunedì l’Istat ha reso noto alcuni dati relativi al mercato del lavoro. Nel secondo trimestre 2008 il numero di occupati è risultato pari a 23.581.000 unità, manifestando un aumento su base annua dell’1,2 per cento (+283.000 unità), soprattutto grazie alla forza lavoro straniera. Nello stesso periodo, il numero delle persone in cerca di occupazione è nuovamente aumentato portandosi a 1.704.000 unità (+291.000 unità, pari al +20,6 per cento, rispetto al secondo trimestre 2007).
Il tasso di disoccupazione è aumentato di un punto percentuale rispetto ad un anno prima, posizionandosi al 6,7 per cento. In pratica aumentano sia gli occupati che i disoccupati. Un dato interessante che può essere spiegato con la diminuzione del numero degli inattivi, e cioè coloro che pur essendo in età da lavoro non cercano una occupazione. Si legge, infatti, nel testo dell’Istat: “Nel secondo trimestre 2008 il numero di inattivi in età compresa tra 15 e 64 anni è sceso nel Mezzogiorno (-1,8 per cento, pari a -117.000 unità) e in misura ancora più evidente nel Nord (-2,4 per cento, pari a -129.000 unità). Nel Centro il calo degli inattivi è stato più contenuto (-1,4 per cento, pari a -35.000 unità) e dovuto alla sola componente femminile”. La crescita occupazionale, invece, è dovuta soprattutto all’exploit registrato dal lavoro a tempo parziale (+ 10 per cento, mentre quello a tempo peno registra – 0,2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Insomma, come è possibile notare, i dati diffusi dall’Istat devono essere attentamente valutati nella loro complessità. Tuttavia, nella gara aperta da Veltroni dalle colonne del Corriere della Sera a chi la spara più grossa contro il governo e la sua maggioranza, due esponenti di spicco del Pd, Dario Franceschini e Cesare Damiano, hanno dato fondo a tutta la loro fantasia usando in maniera distorta i citati dati dell’Istituto nazionale di statistica.
Franceschini: “Dopo cinque mesi di governo, i risultati sono questi: l'inflazione è ai livelli più alti dal 1996; Confindustria lancia l'allarme perché il Paese è in piena recessione; l'Istat certifica, proprio questa mattina (lunedì 29/09/2008), 291 mila disoccupati in più rispetto allo scorso anno”.
Damiano: Il dato relativo agli occupati, pur essendo in aumento, rallenta nella crescita rispetto alla situazione precedente ed incorpora i lavoratori stranieri neocomunitari. A questo dato fa purtroppo riscontro la crescita dei lavoratori in cerca di occupazione che si portano a 1.703.000. Si tratta del peggiore risultato da due anni a questa parte. Il dato è costituito, oltreché dall'aumento degli inattivi, dall'incremento di coloro che avevano una occupazione. Si sentono i primi segnali che derivano dalla stagnazione dell'economia, dall'aumento delle situazioni di crisi e dal rallentamento delle politiche di stabilizzazione voluto dal governo”.
E vada per la crisi economica ma, se il rilevamento Istat fa riferimento al periodo intercorrente tra il 31 marzo ed il 29 giugno del corrente anno (con comparazione dei dati rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente), cosa c’entra il governo Berlusconi che è entrato in carica solo l’8 maggio? L’impressione è che la voglia di attaccare a tutti i costi l’esecutivo di centrodestra e la sua maggioranza, per non dare l’impressione che l’unica opposizione sia quella di Di Pietro, annebbi la vista e la capacità di analisi del vice di Veltroni e del ministro ombra del lavoro del Pd. Lo stesso Damiano, tra le altre cose, boccia il suo stesso operato perché afferma che il dato delle persone in cerca di occupazione è il peggiore degli ultimi due anni senza ricordare che fino al 6 maggio di quest’anno è stato lui il ministro del lavoro.

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