giovedì 17 luglio 2008

Immigrazione: la sinistra usa le istituzioni Ue per polemizzare


di Antonio Maglietta - 12 luglio 2008

Il Parlamento europeo ha adottato giovedì una risoluzione che boccia le misure del governo italiano per il censimento delle persone che vivono nei campi nomadi presenti sul territorio nazionale. Con 226 voti a favore, 220 contrari e 77 astenuti, l'Europarlamento ha accolto il testo presentato dal gruppo socialista, il Pse, dalla sinistra europea del Gue e dai liberali dell'Alde in cui si chiede alle autorità italiane «di astenersi dal procedere alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori e dall'utilizzare le impronte digitali già raccolte». Questo, precisa la risoluzione, «in attesa dell'imminente valutazione delle misure prevista dalla Commissione europea, in quanto la misura costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione diretta fondata sulla razza e l'origine etnica».

Bene hanno fatto i ministri Frattini, Maroni e Ronchi ad indire subito una conferenza stampa per spiegare i termini della questione (Frattini: «Solo la Commissione europea può valutare la legittimità del provvedimento») e ribadire che è in corso un attacco strumentale al governo italiano e che lo stesso andrà comunque avanti sulla strada intrapresa. Nell'ordinanza, infatti, non si parla di prendere le impronte ai rom, ma si parla esclusivamente di un censimento nei campi nomadi dove vivono cittadini italiani, comunitari di varie etnia e cittadini extracomunitari. Il censimento è cosa diversa dalla schedatura ed il voler volutamente circoscrivere la questione ai soli Rom, come fa la citata risoluzione, dimostra tutta la volontà di voler strumentalizzare la questione. Il censimento, concretamente, può avvenire anche attraverso la rilevazione delle impronte digitali ma solo nel caso in cui l'identità non sia verificabile attraverso la normale documentazione. Sapere le generalità di chi vive in un dato territorio è una questione di sicurezza fondamentale sia per i diretti interessati che per la collettività.

L'intera faccenda, poi, è stata degradata a sgradevole polemicuccia pretestuosa nei confronto del governo dopo la lettura dell'intervista rilasciata venerdì a Libero dal presidente dell'Unicef Italia, Vincenzo Spadafora: «Siamo stati i primi a lanciare un allarme quando si era parlato di rilevare le impronte ai bimbi ma dopo un incontro con il ministro abbiamo avuto rassicurazioni sulle sue reali intenzioni». E ancora: «Quello che si sta dicendo distorce le reali intenzioni del governo e mi dispiace che anche le posizioni dell'Unicef siano strumentalizzate». Il presidente di Unicef Italia dice di aver letto il testo dell'ordinanza del ministro, e che «non c'è discriminazione. L'obiettivo è unicamente quello di riconoscere i diritti civili dei bambini. Non stanno prendendo impronte ma scattano solo fotografie, non si ledono in alcun modo i diritti del minore». E alla domanda se il governo deve dunque andare avanti, Spadafora risponde sibillino: «sì, il ministro ha centrato il problema, l'azione è assolutamente corretta. La vera battaglia è di tipo culturale».

Alla fine della fiera, dunque, si è rilevato più che palese l'atteggiamento barricadero dei parlamentari europei di centrosinistra che, per venire in soccorso dei loro compagni in netta difficoltà in Italia, hanno pensato bene di usare in maniera strumentale il Parlamento Europeo, già sapendo che l'effetto reale della loro azione sarebbe stata sola una sterile polemica fine a se stessa e non un qualcosa di concreto perché solo la Commissione europea può valutare la legittimità del provvedimento. Sono abituati così a sinistra: invece di fare cose concrete, perdono tempo polemizzando. La cosa grave che va sottolineata, invece, è che il voler a tutti i costi esternalizzare la battaglia politica nazionale perché dentro i confini si è deboli, soli, divisi ed invisi alla stragrande maggioranza dei cittadini (urne docet), così come stanno cercando di fare alcune anime del centrosinistra, ha solo l'effetto di danneggiare l'immagine del nostro Paese a tutto vantaggio dei nostri competitors. I sinistri nostrani sembrano tanti bimbetti impauriti che corrono dalla mammina Pse perché il governo Berlusconi e la maggioranza di centrodestra gli fanno continuamente la bua. Gli stessi, però, è bene che si rendano conto che i singoli eurodeputati sono portatori anche dei loro interessi nazionali, e che cercare di infangare l'immagine del nostro Paese per interessi politici interni è un esercizio che trova sponde interessate anche e soprattutto per questo motivo.

Antonio Maglietta

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