venerdì 16 maggio 2008

In arrivo nuove regole sull’immigrazione

di Antonio Maglietta – 16 maggio 2008

Entrerà in vigore dal 19 maggio prossimo il nuovo regolamento comunitario (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità europea il 29 aprile scorso) che innova il modello di permesso di soggiorno per i cittadini extracomunitari in vigore in tutti i Paesi membri, con il quale è consentita la libera circolazione in ambito Ue.
In sostanza i futuri permessi diventano 'biometrici', ovvero dovranno riportare i rilievi dei tratti caratteristici del viso, non camuffabili, e impronte del titolare, anche dei minori sopra i sei anni di età, il tutto grazie ad un microchip che dovrà contenere le impronte di due dita e una 'fotografia' del volto dell'intestatario, con l'obiettivo di ridurre i rischi di contraffazione del documento e quindi contrastare l'immigrazione clandestina e il soggiorno irregolare.
La normativa, che aggiorna quella in vigore che aveva introdotto il permesso di soggiorno elettronico, dovrebbe consentire una più efficace condivisione di informazioni sui visti tra i Paesi Ue nell'ambito del sistema Schengen e ricalca, in materia di rilievi biometrici, le caratteristiche del modello di passaporto in adozione da parte delle nazioni dell'Unione.
Il nuovo permesso di soggiorno dovrà essere distinto dal documento di identità, ed il suo modello è 'elastico', nel senso che se la Ue indica il minimo degli elementi biometrici che dovrà contenere non ne indica però il massimo e, quindi, i governi nazionali avranno la possibilità di inserire anche altri dati aggiuntivi nel microchip.
Fra gli effetti collaterali del nuovo regolamento il probabile allungamento dei tempi di concessione materiale del documento. Quanto al capitolo privacy, il nuovo regolamento consente agli Stati di immagazzinare ed utilizzare i dati del permesso di soggiorno anche per servizi telematici come l'accesso on-line a prestazioni della pubblica amministrazione, purché trasferiti in un diverso microchip.
In Italia, invece, il pacchetto sicurezza, già annunciato dal nuovo ministro dell'interno Roberto Maroni, dovrebbe introdurre il reato di immigrazione clandestina, nonché prevedere il blocco del trattato di Shengen contro rom e rumeni. E ancora rigidi pattugliamenti per contrastare gli sbarchi, permanenza nei Cpt fino a 18 mesi, invece degli attuali 60 giorni, smantellamento definitivo dei campi rom abusivi, inasprimento sulle richieste di asilo e sui ricongiungimenti familiari, permessi di soggiorno solo a chi garantisce un reddito di sussistenza. Tra le novità contenute nel testo, che l'esecutivo dovrebbe approvare durante il prossimo Consiglio dei ministri, anche quella di trasformare i Cpt in centri di detenzione temporanea, per evitare di far scoppiare le carceri. Gli stranieri, arrivati senza permesso, dovrebbero essere rinchiusi nelle strutture finora utilizzate per la prima accoglienza, in attesa del processo che dovrà essere celebrato con rito direttissimo e dell’espulsione con accompagnamento alla frontiera.
E’ evidente che, se il pacchetto sarà strutturato in questo modo, il governo avrà già raggiunto il primissimo obiettivo prefissato: quello di dare seguito alle promesse elettorali in materia di sicurezza ed immigrazione. Una netta differenza con il precedente esecutivo, molto prolisso a parlare ma per nulla propenso ad agire. Altra questione fondamentale è quella del segnale da dare sia ai cittadini italiani che agli stranieri. Basta con “l’Italia ventre molle dell'immigrazione clandestina” (Cassazione penale, sez. I, sentenza 08.02.2008 n. 6398) ed eden per i criminali comunitari e non. E’ importante far capire che il nostro Paese è accogliente con chi rispetta le regole ma inflessibile con i delinquenti. Questo è un segnale che deve necessariamente trovare delle sponde negli immigrati onesti che lavorano e sono penalizzati dai connazionali criminali, perché a causa dei loro comportamenti si ritrovano indistintamente nel calderone delle accuse sull’aumento dei crimini nel nostro Paese insieme ai delinquenti. Questa è una questione fondamentale perché è bene capire che tutte le problematiche connesse all’immigrazione si affrontano sia sul lato della sicurezza che su quello dell’inclusione sociale.

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