sabato 29 marzo 2008

Le bufale del governo Prodi



di Antonio Maglietta - 29 marzo 2008

Martedì la Commissione europea ha chiesto d'urgenza informazioni alle autorità italiane sulla possibile contaminazione da diossina delle mozzarelle di bufala, precisando che qualsiasi azione comunitaria potrà arrivare solo dopo precisi rilievi scientifici. Purtroppo le informazioni che il governo italiano ha inviato mercoledì sera alla Commissione sono state giudicate «incomplete» dagli esperti comunitari ed è stata quindi inviata una lettera alle autorità italiane che impone di inviare a Bruxelles tutte le informazioni necessarie richieste entro le ore 18 di giovedì. Nina Papadoulaki, portavoce del commissario alla Sanità, ha spiegato che le informazioni inviate da Roma «sono molto lacunose» e che entro giovedì sera «ci attendiamo dati più precisi sul blocco degli stabilimenti nei quali sono state rilevate produzioni contaminate, sulla esatta distribuzione di mozzarelle contaminate, sul richiamo di tutto il materiale non sano e sui sistemi adottati per verificare che i caseifici rispettino le norme comunitarie». Papadoulaki ha spiegato anche che la Commissione ha chiesto all'Italia «quali misure effettive sono già state prese per garantire che tutta la produzione di mozzarella rispetti le normative sanitarie», in particolare sulle modalità adottate per prevenire la contaminazione da diossina.

Insomma, il centrosinistra al governo, non domo del disastro dei rifiuti in Campania, è riuscito nella mirabolante impresa di appannare ulteriormente il prestigio e l'immagine del nostro paese, rivelandosi incapace di gestire una situazione che rischia di penalizzare fortemente le vendite di uno dei prodotti di punta della nostra industria casearia che tutto il mondo ci invidia. Mercoledì la Coldiretti era stata molto dura sullo stato di disinformazione assoluta sulla vicenda della mozzarella di bufala, che rischia di far crollare la fiducia dei mercati nazionali ed internazionali verso il prodotto. Secondo l'associazione degli agricoltori, l'allarme diossina ha portato le vendite a precipitare anche del 60% e «le barriere commerciali nei confronti della mozzarella di bufala sono il primo effetto esplicito dei danni provocati a settori importanti dell'economia dai ritardi accumulati nell'affrontare l'emergenza rifiuti in Campania, alla quale vengono strumentalmente collegate». Sempre secondo la Coldiretti, oltre al danno, potrebbe arrivare anche la beffa, visto che sono circa due milioni le tonnellate di «falsa» mozzarella made in Italy prodotta nel mondo che rischiano di sostituire sugli scaffali di vendita il prodotto originale, danneggiato dalle restrizioni commerciali e dalla psicosi che si sta diffondendo a livello internazionale.

«Bisogna intervenire con prontezza», ha avvertito la Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), per evitare che l'allarme diossina si allarghi a macchia d'olio provocando danni incalcolabili ai produttori di mozzarella di bufala (il cui fatturato annuo supera i 300 milioni di euro). La Confederazione ha giustamente chiesto un immediato vertice con i ministri delle Politiche Agricole, della Salute, delle Attività Produttive e del Commercio Estero e con i rappresentanti delle Regioni interessate, per l'avvio di una campagna d'informazione chiara e capillare, un'adeguata iniziativa diplomatica e rigore nei controlli.

Mercoledì scorso, anche il New York Times, nella sua edizioneonline, riprendendo una agenzia di stampa della Reuters, e l'International Herald Tribune, su un lancio dell'Associated Press, hanno dato risalto alla situazione della nostrana «buffalo mozzarella», conferendo un respiro internazionale alla triste vicenda di cui avremmo fatto volentieri a meno dopo l'incalcolabile danno di immagine subito dal nostro sistema-paese a causa della vicenda dei rifiuti in Campania.

Paolo De Castro, ministro delle Politiche Agricole, nel corso di una conferenza stampa indetta ad hoc, ha affermato: «Non abbiamo aspettato le 18 di oggi pomeriggio (giovedì 27 marzo, nda), c'è stato un ulteriore contatto con il ministero della Salute e con l'Unione europea e abbiamo già fornito all'Europa le risposte che ci chiedeva». Nel frattempo, Gian Paolo Patta, sottosegretario alla Salute, ha definito «ridicole» le richieste di ulteriori chiarimenti da parte di Bruxelles. Ma qui, a quanto pare, l'unica cosa che c'è di ridicolo è il governo Prodi e la maggioranza che lo sostiene (Partito Democratico e Sinistra Arcobaleno).

Antonio Maglietta

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