mercoledì 5 marzo 2008

Assenteismo record negli enti governati dal centrosinistra



di Antonio Maglietta - 5 marzo 2008

Il Sole 24 Ore torna a parlare di assenteismo e, in una inchiesta richiamata in prima pagina, denuncia che cresce negli enti locali. «Secondo le ultime rilevazioni riferite al 2006 del ministero dell'Economia - scrive il quotidiano economico -, il tasso di assenza è cresciuto del 9,3 per cento nei Comuni e del 13,8 nelle Province», evidenziando come «in vetta alla graduatoria degli uffici vuoti si trova il Comune di Roma, dove sono totalizzati 39 giorni di assenza per dipendente, escluse le ferie e permessi non retribuiti». Roma capitale d'Italia e dell'assenteismo nel pubblico impiego. Con una media di quasi 39 diserzioni pro capite, ferie escluse, i dipendenti del Campidoglio sono quelli che in Italia mancano di più dal posto di lavoro.

Nel 2006 ogni impiegato del Comune capitolino è rimasto a casa 38,9 giorni, quasi due settimane in più rispetto alla media nazionale di 25,6 giorni. Un vero boom, se confrontato con i dati del 2005, inferiori del 40 per cento. Come confermato recentemente dall'assessore al Personale Lucio D'Ubaldo, l'assenteismo costa ogni anno alle casse del Comune di Roma oltre cento milioni di euro.

Lo scorso anno (i dati si riferivano al 2005), in una analoga classifica pubblicata sempre dallo stesso quotidiano, l'amministrazione romana era al 15° posto, con 28,1 giorni di assenza pro capite dei suoi dipendenti. In un anno c'è stato un bel balzo in classifica e circa 10 giorni di assenza in più per ogni dipendente. Tutto compreso, in generale, le giornate senza scrivania di un dipendente comunale medio sono 56, il 22 per cento delle giornate lavorative di un anno. Il suo alter ego in Provincia arriva fino 50 giorni. Ma la palma assoluta spetta ai dipendenti degli enti di ricerca, che evitano di recarsi sul posto di lavoro per 58 giorni all'anno.

Se consideriamo le province, il primo posto in classifica spetta all'amministrazione brindisina, retta da una coalizione di centrosinistra, che registra un tasso di assenteismo tra i suoi dipendenti del 32,4 per cento. Sul piano regionale, invece, il Lazio si conferma in cima alla classifica delle assenze facili. Negli uffici dell'ente amministrato da Piero Marrazzo (Partito Democratico) i dipendenti mancano in media 32,5 giorni l'anno, con un leggero miglioramento rispetto al 2005 (- 4 per cento). Secondo gli ultimi dati Istat, relativi però al 2005, il tasso di assenze nel comparto pubblico si attesta sul 20,1%, in pratica il 54% in più rispetto alla media nelle grandi aziende (fermo al 13.1). Un rapporto di cinque a uno. Nonostante i sindacati confederali neghino anche l'evidenza, è chiaro che i conti non tornano.

Ma c'è anche un dato politico da sottolineare. Le amministrazioni locali che conquistano il poco invidiabile primato nella classifica sul tasso di assenteismo dei propri impiegati (il Comune di Roma,la Provincia di Brindisi e la Regione Lazio) sono rette tutte e tre dal centrosinistra. E' questa la buona politica di gestione del personale pubblico del Partito Democratico di Veltroni?

Antonio Maglietta

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