mercoledì 22 settembre 2010

Salvaguardare l'apicoltura nazionale



di Antonio Maglietta
maglietta@ragionpolitica.it
martedì 21 settembre 2010

Le api e i prodotti dell'apicoltura sono una ricchezza che va tutelata e valorizzata. Dal 2003 ad oggi, gli apicoltori in Europa sono passati da poco più di 470.000 a quasi 600.000, con una crescita del 21%. Il patrimonio apistico dei 27 Stati membri dell'Unione Europea è cresciuto di circa il 3% negli ultimi tre anni ed è attualmente pari a 13.985.091 alveari, di cui 1.127.836 in Italia. Il nostro Paese, con tale consistenza, si classifica al quinto posto, subito dopo la Spagna (2.459.373 alveari), la Grecia (1.502.239 alveari), la Francia (1.338.650 alveari) e la Romania (1.280.000 alveari).

Lo stato di salute dell'apicoltura rappresenta un problema sensibile, dato il ruolo fondamentale delle api nella tutela degli equilibri ambientali. In Italia dal 2006 sono arrivate le prime morie; esse, secondo alcune fonti autorevoli, nel giro di un triennio hanno causato un danno al settore agricolo di 2,6 miliardi di euro, per mancata impollinazione di frutta e verdura. Dopo la perdita della metà della popolazione degli alveari nel 2008, il quadro nel nostro Paese sembra essere migliorato, con un calo limitato nel 2009 all'8%. L'elevata mortalità delle api, registrata negli ultimi tempi, oltre a rendere difficile la situazione economica degli operatori del settore, rappresenta una minaccia per la tutela della biodiversità e per la produzione agricola nazionale.

Nei giorni scorsi il commissario Ue all'Agricoltura, Dacian Ciolos, ha dato il via libera all'incremento di quasi il 20% dei fondi europei destinati a finanziare, nei prossimi tre anni, i progetti per migliorare il settore dell'apicoltura nei 27 Stati membri. L'obiettivo è di migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura per rilanciare un settore che resta molto deficitario in Europa, dove nel 2009 le importazioni di miele (137.297 tonnellate) dall'Argentina, dalla Cina e dal Messico hanno superato di molto le esportazioni (9.572 tonnellate). Per i progetti italiani questo significherà che i fondi europei 2011-2013 supereranno i 9 milioni di euro rispetto ai circa 6,9 milioni del periodo procedente. Su base annuale, quindi, i finanziamenti Ue per l'Italia passeranno da circa 2,3 a oltre 3 milioni, a cui andranno ad aggiungersi i fondi pubblici nazionali, per un totale di 23,4 milioni di euro in tre anni (di cui 9,15 di contributi europei).

L'impegno comunitario per la protezione del patrimonio apistico e il rilancio della produzione nel settore deve essere salutato in maniera estremamente positiva. E' giusto criticare le istituzioni comunitarie quando hanno un approccio formalistico e burocratico o quando intervengono a sproposito, come ad esempio avviene in alcuni casi nell'ambito della politica di gestione del fenomeno dell'immigrazione da parte degli Stati membri. E' altrettanto giusto, tuttavia, segnalare i casi in cui l'azione di queste istituzioni si dimostra attenta alle richieste dei cittadini, così come avvenuto nell'ambito del comparto dell'apicoltura. Anche il governo italiano, da parte sua, si è mosso con prontezza a favore del settore e l'attività del ministero dell'Agricoltura e di quello della Salute ne è una concreta dimostrazione.

Il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, anche su richiesta del ministro Galan, ha firmato nei giorni scorsi il decreto che proroga fino al 30 giugno 2011 la sospensione cautelativa dell'autorizzazione d'impiego per la concia di sementi di mais dei prodotti fitosanitari contenenti neonicotinoidi e fipronil. Tali prodotti, infatti, sono stati ritenuti correlabili agli episodi di moria delle api che si sono verificati sul territorio nazionale. La proroga del provvedimento è stata adottata per acquisire ulteriori conoscenze scientifiche in materia, e in particolare sui risultati delle sperimentazioni in corso riguardanti la riduzione della dispersione delle polveri attraverso l'utilizzo di macchine seminatrici opportunamente modificate.

Il ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan, dal canto suo ha affermato pubblicamente che «la tutela e la salvaguardia del patrimonio apistico nazionale rappresentano per me una questione prioritaria. Ecco perché mi sono subito attivato per recuperare i fondi destinati alle organizzazioni degli apicoltori. Dopo un lungo percorso amministrativo e contabile, siamo riusciti a recuperare l'intera dotazione di 3,3 milioni di euro (1,1 milioni per ciascuno degli anni 2004, 2005 e 2006) e a metterla a disposizione del settore apistico».

Si tratta di provvedimenti concreti, che più di mille proclami dimostrano l'attenzione del governo Berlusconi per un comparto che riveste un ruolo strategico per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo dell'economia agricola, nonostante non sia sotto la luce dei riflettori dei media così come, invece, ampiamente meriterebbe.

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