mercoledì 30 settembre 2009

Elementi positivi nella relazione dell'Inps



di Antonio Maglietta
maglietta@ragionpolitica.it

martedì 29 settembre 2009


Il presidente dell'INPS, Antonio Mastrapasqua, ha spiegato che dal mese di settembre 2008 alla fine di agosto del 2009 le ore totali di cassa integrazione ordinaria hanno registrato una crescita del 409,4% (+660% nell'industria e +66,7% nell'edilizia). Le ore di cassa integrazione straordinaria autorizzate hanno invece fatto segnare una crescita dell'86,7%. Un aumento impetuoso che, tuttavia, dimostra come il sistema produttivo italiano sia riuscito fino ad ora a reggere all'onda d'urto della crisi economica mondiale. La prova è nell'enorme differenza tra le ore totali di cassa integrazione ordinaria e quelle straordinarie. La CIG ordinaria è attivabile in caso di sospensione o contrazione dell'attività produttiva per situazioni aziendali dovute a eventi temporanei e non imputabili all'imprenditore o ai lavoratori, mentre quella straordinaria in caso di ristrutturazione, di riorganizzazione, di conversione, di crisi aziendale e nei casi di procedure concorsuali. E' quindi possibile affermare che, seppur i dati sono preoccupanti, come lo sono quelli che arrivano da tutto il mondo, le aziende italiane, nella maggior parte dei casi, soffrono la crisi ma non falliscono.

Dalle stime dell'INPS emerge poi che le uscite dell'istituto nel 2010 dovrebbero ammontare a 231 miliardi complessivi, con un aumento di 6 miliardi rispetto all'esercizio precedente. Di questi, il 50% (3 miliardi di euro) saranno destinati alla perequazione delle pensioni, mentre il restante 50% al sistema degli ammortizzatori. Inoltre, secondo il presidente dell'INPS, con l'attuale andamento del «tiraggio» (il consumo reale di cassa integrazione) il 2009 potrebbe costare meno di 4,5 miliardi di euro, contro i 16 miliardi (compresi i 4 per la CIG in deroga) messi a disposizione da governo e regioni. Insomma, le cifre stanziate dallo Stato sarebbero di quasi 4 volte superiori a quanto effettivamente speso nel corso del 2009.

L'altra buona notizia è che ammontano a 1,5 miliardi di euro i contributi recuperati grazie alla lotta al lavoro nero condotta dall'INPS negli ultimi 12 mesi e che l'incremento dei contributi evasi accertati rispetto all'anno precedente è di 24,531 milioni di euro. Questi importanti obiettivi sono stati raggiunti grazie all'attenzione che l'istituto ha rivolto verso la costruzione e l'ottimizzazione di strumenti di intelligence a supporto dell'attività di vigilanza e attraverso la reingegnerizzazione dell'intero processo.

Sono un milione le domande di disoccupazione ricevute in un anno dall'INPS: di queste sono 984.286 quelle accolte e liquidate tra l'inizio di agosto 2008 e la fine di luglio 2009, con un incremento del 52,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In totale, le domande presentate all'INPS sono 1.172.659, per un importo medio annuo elargito di 5.292 euro, per alleviare il periodo di disoccupazione che può variare da sei mesi a un anno. Tuttavia bisogna aggiungere che il trend è ampiamente sotto controllo. Il numero dei beneficiari di sussidio di disoccupazione ad aprile 2009 era di 450.000 soggetti, in marzo erano più di 460.000. Il numero dei beneficiari, infatti, non corrisponde mai al numero delle domande presentate e accolte. Il numero di domande ricevute e lavorate nel corso degli ultimi dodici mesi, poco più 1,1 milioni, di cui circa 980mila accolte, è la sommatoria di richieste che si sono accumulate nel tempo. Non offrono la fotografia di un momento, ma la sequenza di fatti successivi. Il rapporto è di circa 1 a 2: un beneficiario ogni due domande. Il beneficio ha una durata variabile tra i sei e gli otto mesi e non tutti i beneficiari ne godono per l'intero periodo, e non appena un beneficiario trova nuova occupazione decade dal diritto di ricevere il sussidio. E' lecito quindi - secondo l'istituto - stimare il numero attuale dei disoccupati tra i 450mila di aprile, accertati dall'INPS, e i circa 500mila previsti entro fine anno dal recente rapporto del CNEL. Sempre il presidente dell'INPS ha fatto sapere che il bilancio previsionale dell'istituto nel 2010 prevede un risultato di esercizio positivo per 3 miliardi di euro e un avanzo finanziario superiore ai 4,5 miliardi.

Sono numeri che possono dare una certa tranquillità al welfare italiano e che premiano il lavoro svolto in un anno dall'INPS (con riferimento soprattutto alla lotta al lavoro nero) e dal governo che, in collaborazione con le regioni, dati alla mano, ha stanziato soldi a sufficienza per rispondere agli effetti della crisi.

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