martedì 8 gennaio 2008

Immigrazione: il lassismo del Consiglio Territoriale della Provincia di Roma

di Antonio Maglietta - 8 gennaio 2008

Il complesso fenomeno dell'immigrazione si gestisce sotto vari aspetti e fasi e certamente non può prescindere dal rispetto di alcuni elementi fondamentali come la sicurezza e l'integrazione.In tema di programmi concreti per l'integrazione degli stranieri in Italia va segnalato il ruolo del Consiglio Territoriale per l'Immigrazione, che è un organismo collegiale che opera nel territorio provinciale, come previsto dall'art. 57 del DPR n. 394/99 (regolamento di attuazione del Testo Unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero). Il Prefetto è responsabile della formazione e del funzionamento del Consiglio, che ha il compito di analizzare le problematiche dell'immigrazione e di promuovere interventi finalizzati all'inserimento dell'immigrato nel contesto sociale locale.
Il Consiglio opera in collegamento con le iniziative dell'Amministrazione Regionale e dagli enti locali per favorire politiche pubbliche integrate, fondate su uno spirito di chiara cooperazione istituzionale.Il Consiglio, presieduto dal Prefetto, è composto dai seguenti rappresentanti di istituzioni pubbliche e categorie private e sociali:
Presidente della Provincia;
rappresentante della Regione;
Sindaco del Comune capoluogo, o suo delegato, nonché Sindaco, o suo delegato, del comune di volta in volta interessato;
Uffici periferici dell'Amministrazione statale;
Presidente della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura o suo delegato;
almeno due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro;
almeno due rappresentanti delle associazioni più rappresentative degli stranieri extracomunitari operanti nel territorio;
almeno due rappresentanti degli enti e delle associazioni localmente attivi nel soccorso e nell'assistenza agli immigrati.
Possono essere invitati a partecipare alle riunioni del Consiglio anche i rappresentanti delle Aziende Sanitarie Locali, di Enti e Associazioni pubbliche o private interessate agli argomenti in trattazione.
I Consigli Territoriali svolgono un ruolo fondamentale nell'intercettare nelle diverse realtà locali le esigenze legate al fenomeno migratorio e, in una fase successiva, nel proporre iniziative territoriali e interventi per rispondere a tali esigenze. Più precisamente i Consigli Territoriali per l'Immigrazione sono un organismo fondamentale per monitorare in sede locale la presenza degli stranieri sul territorio e la capacità di assorbire i flussi migratori. Gli interventi più significativi promossi dai Consigli vengono sostenuti da protocolli d'intesa o da accordi di programma. Tra essi si segnalano l'istituzione di numerosi sportelli polifunzionali attivati per orientare gli stranieri, per indirizzarli sulle procedure, per informarli su diritti e doveri, per favorire il loro accesso ai pubblici servizi, o anche per dare visibilità a corsi di formazione professionale.
Il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione del Ministero dell'Interno, tramite i Consigli Territoriali, raccoglie le problematiche che emergono a livello locale e promuove una politica organica in materia di immigrazione, cercando di indirizzare gli interventi in modo omogeneo e promuovendo:
la realizzazione di una sempre maggiore collaborazione tra istituzioni diverse;
la programmazione di politiche sociali di integrazione, che tenga conto delle diverse realtà territoriali;
l'attuazione di interventi di assistenza e di integrazione sociale dei cittadini stranieri.
Insomma, il ruolo dei Consigli è fondamentale. Tuttavia sarebbe auspicabile anche responsabilizzare gli stranieri che usufruiscono di tali iniziative, magari con un meccanismo simile al «prestito d'onore» con certe garanzie, anche perché ciò servirebbe a scoraggiare eventuali furbi, a premiare gli stranieri che hanno veramente voglia di integrarsi, a rendere gli stessi dei soggetti attivi e a far capire ai cittadini italiani, che contribuiscono con le loro tasse o con donazioni private, che quell'iniziativa non solo viene pagata dagli stessi stranieri che ne usufruiscono, ma che è importante anche per il loro futuro e che alla fine quei soldi anticipati di tasca propria non sono certo buttati via. Scorrendo le varie attività promosse sul territorio italiano dai vari Consigli a livello locale, consultabili integralmente regione per regione digitando il link http://www.rai.it/RAInet/societa/Rpub/raiRSoPubArticolo2/0,7752,id_obj=32314^sezione=cittadiniimmigrati,00.html, stupisce che non ci sia traccia dell'attività di uno dei Consigli più strategici, quello della Provincia di Roma. Infatti, da ciò che risulta dal sito ufficiale che raccoglie tutte le iniziative dei vari organi, quel Consiglio non sembra aver intrapreso alcuna iniziativa. Digitanto il link http://www.cittadini.rai.it/RAInet/societa/Rpub/raiRSoPubArticolo2/0,7752,id_obj=32345^sezione=homepage,00.html si palesa agli occhi dell'utenza una assenza inaspettata ed incomprensibile. Sul sito della Prefettura di Roma, al link http://www.prefettura.roma.it/index.php/fd=news/ff=read/id=78.html, l'ultima notizia utile proveniente dall'attività del citato Consiglio risale al 30 novembre 2007 (la precedente addirittura al 1 febbraio 2007) relativamente alla discussione sulle nuove procedure di inoltro telematico delle domande di nulla osta al lavoro per cittadini extracomunitari e della gestione dei procedimenti di competenza dello Sportello Unico per l'immigrazione. Ben poca cosa per un territorio ad alta concentrazione di immigrati. Tenendo presente esclusivamente le prime 12 comunità residenti in Italia, solo nella città di Roma, secondo gli ultimi dati Istat sulla popolazione straniera residente nel nostro Paese, risiedono: 4.784 albanesi, 3.114 marocchini, 31.362 romeni, 7.364 cinesi, 6.207 ucraini, 24.009 filippini, 1.796 tunisini, 1.251 macedoni, 10.614 polacchi, 4.224 indiani, 6.144 ecuadoriani, 9.235 peruviani.
Viene da chiedersi cosa fanno le istituzioni politiche locali facenti parte del Consiglio Territoriale della Provincia di Roma (Regione Lazio, Provincia e Comune di Roma), tutte rette dal centrosinistra, per fare qualcosa di concreto in tema di integrazione degli stranieri sul loro territorio? Nulla. Si parla tanto e giustamente di «mani legate» da parte degli amministratori locali in tema di sicurezza ma, almeno nell'ambito della Provincia di Roma, anche laddove gli stessi potrebbero far qualcosa di concreto, il lassismo è drammaticamente evidente.

Antonio Maglietta

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