martedì 3 marzo 2009

La demagogia dell’assegno di disoccupazione

di Antonio Maglietta – 3 marzo 2009

E’ triste vedere il dibattito politico incendiarsi sulla proposta del nuovo segretario del Partito Democratico, Dario Franceschini, sull’assegno mensile di disoccupazione a tutti coloro che hanno perso o perderanno il posto di lavoro e non sono assistiti da ammortizzatori sociali.
E’ triste perché se il dibattito si sviluppa su questo tema, e non sulla riforma degli ammortizzatori sociali (periodicamente rilanciata dall’on. Cazzola), è evidente che si sta parlando del nulla e in una fase storica come quella attuale non ce lo possiamo certamente permettere.
In vista delle elezioni europee, Franceschini ha scelto di coprirsi politicamente a sinistra con una proposta impossibile da articolare in un qualsiasi serio di disegno di legge perché mancano le coperture per sostenerla.
Per questo motivo si sta parlando di presentare una semplice mozione perché è evidente che un testo generico, per quanto riguarda le coperture del provvedimento, salverebbe il Pd dall’imbarazzo di dire dove e quanto tagliare la spesa pubblica.
Infatti i capigruppo del Partito Democratico di Senato e Camera, Anna Finocchiaro e Antonello Soro, hanno inviato una lettera ai presidenti delle rispettive assemblee, Renato Schifani e Gianfranco Fini, per chiedere di calendarizzare la prossima settimana una mozione del Pd sulla proposta dell'assegno mensile ai disoccupati.
Durante la trasmissione di Fabio Fazio su Rai3, in cui il segretario del Pd è stato ospite, l’ex vice di Veltroni ha detto che i soldi per finanziare l’iniziativa sarebbero dovuti uscire dal taglio degli sprechi della spesa pubblica e dalla lotta all’evasione fiscale. Una classica banalità che si dice quando non si sa che pesci prendere, fermo restando la serietà della lotta all’evasione fiscale che non si fa solo mostrando la faccia cattiva ma anche rendendo il fisco più equo e meno opprimente.
Franceschini ha avuto anche il coraggio di fare la faccia cattiva e dire: “Berlusconi non pensi di cavarsela con un no che è un no non a noi ma sbattuto in faccia alle centinaia di migliaia di persone che hanno perso il posto di lavoro”.
E’ una questione di stile e saggezza. Quando il Pd non ha votato in Parlamento i provvedimenti del governo contro la crisi, il PdL non si è certo permesso di puntare il dito e dire che in quel modo il partito di Franceschini e Veltroni diceva no alle richieste di aiuto di tutte le persone colpite dalla crisi economica. Non sarebbe meglio discutere le proposte nel merito ed evitare di lanciare i fumogeni della propaganda?
Perché la proposta di Franceschini altro non è che pura propaganda. Infatti altri Paesi europei, come ad esempio la Spagna, che sono stati colpiti in maniera ancora più dura dalla crisi, stanno mettendo in campo delle iniziative realistiche che certamente non contemplano la proposta del Pd. Il governo spagnolo di Zapatero prevede di approvare misure contro la disoccupazione nel Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo, fra cui l'esenzione dai contributi per le imprese che assumano a tempo indeterminato un lavoratore in 'cassa integrazione' e anche per le assunzioni di disoccupati a tempo parziale. Inoltre, gli imprenditori con problemi di liquidità nel 2009 potranno ritardare il pagamento dei contributi. Su queste ed altre misure, che dovrebbero costare circa 1,5 miliardi di euro, non è stato raggiunto però l'accordo con sindacati e industriali, che restano molto distanti anche a causa della pressante richiesta dei secondi di rendere meno costosi i licenziamenti e i contributi.
Il Governo italiano, invece,oltre ai vari provvedimenti anti-crisi, il 12 febbraio scorso ha siglato un accordo con le regioni sugli ammortizzatori sociali che darà il via libera all'uso di 8 miliardi di euro - di cui 5,35 da fondi nazionali e 2,65 regionali - per sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi. In base all'accordo, le regioni hanno ottenuto l'esclusione dal patto di stabilità interno delle spese per investimento nel 2008.
Quindi, chi critica il governo italiano sulla quantità di risorse stanziate sugli interventi per gli ammortizzatori sociali ed elogia la proposta del Pd sull’assegno ai disoccupati, farebbe bene a guardarsi intorno e leggersi bene le cifre stanziate all’estero ed a fare un po’ di conti su quali sono i provvedimenti sostenibili e quali quelli campati per aria buoni (forse) solo per la propaganda elettorale.

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