giovedì 8 novembre 2007

Il Governo trascura le priorità del Paese


di Antonio Maglietta - 8 novembre 2007

Il disegno di legge recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, recante interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale» (A.C. 3194), dopo l'approvazione al Senato, è stato inviato alla Camera. L'articolo 28 prevede, invece, che il personale dell'Agenzia nazionale per i giovani abbia la priorità per l'immissione in servizio, nell'ambito delle procedure di autorizzazione all'assunzione, mediante utilizzo dell'apposito fondo previsto dall'articolo 1, comma 527, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007). Considerato che il predetto fondo può essere utilizzato per superare (nel limite di un contingente complessivo di personale corrispondente ad una spesa annua lorda pari a 75 milioni di euro a regime) il blocco parziale del turnover previsto dalla Finanziaria 2007 che, per il biennio 2008-2009, prescrive due assunzioni da concorso ogni dieci cessazioni dal servizio. La ratio del fondo è quella di permettere alle amministrazioni dello Stato di assumere personale oltre il limite imposto dal blocco parziale del turnover «per fronteggiare indifferibili esigenze di servizio di particolare rilevanza».
Con tutto il rispetto per il ruolo dell'Agenzia nazionale per i giovani, in un momento storico così delicato, che vede lo Stato in sofferenza su materia fondamentali per la vita democratica di un Paese, come la sicurezza, la giustizia o il lavoro, la priorità per l'uso del citato fondo dovrebbe spettare, invece, alle amministrazioni dello Stato che operano in quei settori. Invece no, il Governo pensa che le priorità siano altre. Non contenti della priorità data all'Agenzia sulle assunzioni in deroga al blocco parziale del turnover, è stato previsto che il personale di ruolo della struttura passi da 2, dichiarati nella relazione tecnica allegata al disegno di legge che ne prevedeva l'istituzione, ai 45 attuali. Per non farsi mancare proprio niente, in attesa delle lunghe procedure per le assunzioni in ruolo, è stata prevista la più semplice e veloce assunzione di 15 persone con contratto a tempo determinato (con contratti di durata non superiore a due anni non rinnovabili, nonché il ricorso al fuori ruolo o all'assegnazione temporanea di personale secondo le modalità previste dall'articolo 17, comma 14, della legge 15 maggio 1997, n. 127), addirittura anche in deroga all'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e cioè alla norma che disciplina i limiti entro i quali poter stipulare questi tipi di contratti, onde evitare abusi da parte delle amministrazioni in ordine alle reali esigenze di assunzione.
Peraltro, sulla questione dell'Agenzia nazionale per i giovani, si sono accese polemiche anche nel recente passato. Alla Camera dei Deputati giace da sei mesi, senza ancora alcuna risposta, una interrogazione (n. 4-03580) dei giovani parlamentari della CdL Simone Baldelli (Forza Italia), Giorgia Meloni (Alleanza Nazionale) e Paolo Grimoldi (Lega Nord) al Presidente del Consiglio dei ministri, con cui gli interroganti chiedono «se il Governo non intenda rivedere le strategie in tema di cosiddette politiche giovanili e chiarire come si coordini l'operato degli organismi competenti in materia, che appaiono sostanzialmente sovrapposti», in riferimento alla non chiara distinzione delle competenze tra il Dipartimento retto da Giovanna Melandri e la citata Agenzia. Da ultimo, inoltre, un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera del 29 ottobre scorso ha evidenziato, in maniera sarcastica, come a direttore dell'Agenzia, che si dovrebbe occupare di alcuni aspetti riguardanti le politiche giovanili, è stato nominato un 46enne. In risposta all'articolo di Rizzo, ed in difesa del direttore Bergamo, una nota dello stesso giorno del Dipartimento per le politiche giovanili recitava: «I direttori delle corrispondenti agenzie europee hanno mediamente 50 anni. Il dott. Luca Bergamo, che ha una lunga e proficua competenza in materia, risulta uno dei più giovani fra i suoi colleghi europei».
Tuttavia è legittimo chiedersi: quali sono le «indifferibili esigenze di servizio di particolare rilevanza» che dovrebbe sostenere l'Agenzia nazionale per i giovani? Non sarebbe stato meglio dare ad altre amministrazioni la priorità sull'uso del fondo che permette assunzioni in deroga al blocco parziale del turnover, previsto dalla Finanziaria 2007, in tema di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni? Perché le assunzioni di personale con contratto a tempo determinato dovranno essere fatte anche in deroga a quella norma, che prevede dei limiti nell'uso di questi contratti, la cui ratio è quella di evitare abusi a danno della spesa pubblica e quindi delle tasche dei cittadini?

Antonio Maglietta

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