mercoledì 1 aprile 2009

Il pacchetto precari nel decreto sugli incentivi alle imprese



di Antonio Maglietta
maglietta@ragionpolitica.it

martedì 31 marzo 2009

In questi giorni è in discussione alla Camera il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 5 del 2009 recante «Misure di sostegno dei settori industriali in crisi». Nel corso del passaggio del testo presso le Commissioni riunite VI (finanze) e X (attività produttive) di Montecitorio è stato introdotto l'art. 7-ter che reca una serie di misure urgenti in materia di occupazione.

I primi 3 commi intervengono su alcune procedure riguardanti la concessione degli strumenti di tutela del reddito, allo scopo di semplificare e razionalizzare le stesse e agevolare i soggetti beneficiari. In particolare si autorizza l'Inps al pagamento diretto contestualmente all'autorizzazione del trattamento di CIGS; si stabilisce un termine di 20 giorni dall'inizio della sospensione o riduzione dell'orario di lavoro per la richiesta di pagamento diretto da parte delle imprese all'Inps, in caso di CIG straordinaria e di CIG in deroga, per le sospensioni successive al 1° aprile 2009; si autorizza l'Inps ad anticipare i trattamenti di integrazione salariale in deroga (quindi per coloro che non ne usufruivano prima e cioè lavoratori atipici e precari) con richiesta di pagamento diretto sulla base della domanda corredata dagli accordi conclusi dalle parti sociali e dell'elenco dei beneficiari.

I commi da 4 a 10 recano modifiche alla disciplina degli ammortizzatori sociali in deroga con la previsione, tra le altre cose, dell'erogazione, da parte dell'Inps, di un incentivo per i datori di lavoro, le cui aziende non siano interessate da trattamenti di CIGS (quindi non con personale in esubero), che assumano lavoratori destinatari, per il 2009-2010, di ammortizzatori sociali in deroga, che siano stati licenziati o sospesi da specifiche imprese. E' previsto anche che possono essere disposte proroghe delle concessioni degli ammortizzatori sociali in deroga con durata non superiore a 12 mesi, nel limite degli stanziamenti previsti.

Si interviene, inoltre, sull'istituto sperimentale di tutela del reddito per i lavoratori a progetto in possesso di specifici requisiti (limitatamente al triennio 2009-2011, nei limiti di specifiche risorse e nei soli casi di fine lavoro), introdotto dal comma 2 dell'articolo 19 del D.L. 185/2008, che riconosce una somma liquidata in un'unica soluzione pari al 20% del reddito percepito l'anno precedente (in precedenza era il 10%).

Insomma il governo, in attesa della auspicabile riforma degli ammortizzatori sociali, è intervenuto una seconda volta per allargare le maglie delle coperture sociali a favore di chi ne era rimasto sempre fuori e cioè la galassia dei lavoratori atipici ed i precari. Cosa aveva fatto invece il governo di centrosinistra a favore di questi giovani lavoratori? Nulla a favore. Anzi gli aveva messo le mani in tasca all'epoca della traduzione in legge del famoso protocollo sul welfare, aumentandogli l'aliquota contributiva, per finanziare con quei soldi il superamento del cosiddetto scalone Maroni delle pensioni. In pratica hanno agevolato la comoda e ben remunerata uscita dal lavoro di qualche 55enne con contratto a tempo indeterminato (quindi fortemente tutelato) con i soldi dei giovani lavoratori atipici (la stragrande maggioranza dei casi al di sotto dei 35 anni).

L'esecutivo di centrodestra ha quindi iniziato a porre fine ad una ingiustizia palese che esiste da oramai troppo tempo nel mondo del lavoro, dove ci sono giovani lavoratori con poche coperture sociali, in caso di perdita del posto di lavoro, ed altri che hanno tutte le garanzie possibili ed immaginabili. L'idea è quella di iniziare ad allargare le garanzie a tutela del reddito a chi prima non ne aveva, ovviamente sempre nel limite delle risorse disponibili. Il centrosinistra, invece, a parole si riempie la bocca di slogan a tutela delle medesime categorie ma nei fatti, ed è quello che conta, quando è stato al governo ha solo allargato i privilegi di chi già ne aveva tanti e per pagarli ha messo le mani in tasca proprio a coloro che dice di voler difendere (atipici e precari).

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