lunedì 13 ottobre 2008

Aumento record degli stranieri sotto il governo di centrosinistra



di Antonio Maglietta
maglietta@ragionpolitica.it

I cittadini stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2008 sono 3.432.651; rispetto al 1° gennaio 2007 sono aumentati di 493.729 unità (+16,8%). Si tratta dell'incremento più elevato mai registrato nel corso della storia dell'immigrazione nel nostro Paese, da imputare al forte aumento degli immigrati di cittadinanza rumena che sono cresciuti nell'ultimo anno di 283.078 unità (+82,7%). Lo ha reso noto mercoledì scorso l'Istat. Complessivamente i paesi europei contribuiscono con un aumento di 391.000 persone (79,3% dell'incremento totale). In particolare, l'incremento registrato nel corso del 2007 è dovuto ai «Paesi Ue di nuova adesione» i cui residenti sono aumentati di 319.000 unità. Sono i cittadini rumeni i principali responsabili di questo incremento, essendo passati, nel corso del 2007, da 342.000 a 625.000 residenti, arrivando quasi a raddoppiare la loro presenza nel nostro paese. Il restante 20,7 % dell'incremento, pari a 102.000 persone, è dovuto invece all'aumento dei cittadini provenienti dai paesi extra-europei.

Anche in Italia sono sempre più numerosi gli stranieri che diventano italiani «per acquisizione di cittadinanza». In base ai dati del Ministero dell'Interno e della rilevazione sulla popolazione straniera residente dell'Istat, si stima che fino al 2007 un totale di 261.000 cittadini stranieri hanno ottenuto la cittadinanza italiana (ad esempio in Francia nel solo biennio 2005-2006 sono state concesse complessivamente 303.000 cittadinanze). Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenendo giovedì in Aula alla Camera per le comunicazioni urgenti del governo sugli ultimi episodi di violenza a carico di cittadini stranieri, ha reso noto che: «Nel 2003 erano 27.093 nel 2007 sono state 46.518». Secondo l'Istat, la maggior parte delle acquisizioni avviene ancora oggi per matrimonio mentre sono limitate, rispetto alla platea dei potenziali beneficiari (circa 630.000 persone), quelle per naturalizzazione (che prevede il requisito essenziale della residenza decennale). In particolare, ha sottolineato Maroni, nel periodo 2003-2007 «c'è stato un 17% in più di richieste di cittadinanza per matrimonio e un 173% in più di richieste per motivi di residenza». Nel 2003 le richieste accolte sono state 13.443, nel 2007 38.466 con «un incremento del 171% di conferimenti per motivi di matrimonio e del 195% per motivi di residenza». I dati, secondo il ministro, sottolineano che «l'Italia non è un Paese razzista». Il ministro ha difeso anche l'operato del governo in materia di politiche d'integrazione e quello delle forze dell'ordine nel controllo delle attività criminali. «L'analisi dei dati statistici, dei comportamenti delle forze dell'ordine, delle politiche d'integrazione - ha detto Maroni - attesta che l'Italia manifesta un'elevata capacità di accoglienza degli immigrati: alcuni episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi tempi restano del tutto marginali e sono socialmente rifiutati». «Al contrario di quanto affermano taluni in maniera strumentale e non documentata, l'esame dei dati in possesso del Ministero dell'Interno relativi agli ultimi 4 anni - ha aggiunto - dimostra per il 2008 un'inversione di tendenza del numero degli atti di violenza ispirati alla discriminazione e all'intolleranza. Numero di episodi che invece nel triennio 2005-2007 aveva registrato un progressivo aumento».

Quando la sinistra strumentalizza a fini politici alcuni brutti e isolati episodi di violenza contro gli stranieri residenti nel nostro Paese, paventando una deriva razzista ed attribuendo la colpa di tutto questo alle politiche del governo, non solo palesa la mancanza di idee alternative a quelle del centrodestra ma, soprattutto, arreca un danno alla pacifica convivenza civile perché cerca in tutti i modi di alzare il livello dello scontro. Non hanno ancora capito che quello che serve sono i pompieri intelligenti e non gli incendiari barricaderi anche perché, con 30.000 clandestini arrivati nel nostro Paese solo nel 2008, serve un giusto equilibrio tra rigore e accoglienza se non si vuole stimolare irresponsabilmente il clima di tensione nel Paese. La politica del governo di centrosinistra, in quest'ottica, rischiava di mettere realmente fuoco alle polveri con il lassismo dimostrato sul fronte della sicurezza ed il parallelo attivismo nel cercare in tutti i modi di aprire in maniera indiscriminata le nostre frontiere. Quindi se ora il Governo di centrodestra agisce con rigore in materia è solo perché chi c'era prima si è dimostrato lassista.

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